Lumaca Irpina di Nicola: «La terra è oro, il posto in cui le cose ricominciano»
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Questa start-up giovane e innovativa nasce dall’idea di un ventisettenne di Forino – Nicola Urciuolo – che ha fatto dell’amore per la natura un progetto di agro artigianato.
Il suo allevamento di lumache avvale di moderni sistemi di gestione dell’azienda e collabora con laboratori di alta tecnologia cosmetica a carattere biologico, da qui arrivano le creme e il siero rigenerante a base di bava di lumaca. Tanti sacrifici per cominciare un anno fa, molte soddisfazioni oggi che il marchio è stato registrato e l’azienda premiata con l’Oscar Green di Coldiretti:
«Ho deciso di restare e di investire, in questo ettaro di terreno ereditato da mio nonno c’è il futuro. Vorrei un’impresa grande e globale, per ora ho accettato la sfida»
Sei anni fa un ragazzo – poco più di vent’anni – perdeva il suo lavoro da operaio edile alla Mostra D’Oltremare. Ma in questo caso la fine di qualcosa è stata l’inizio di un percorso completamente nuovo.
Tante città, occupazioni tutte diverse e alla fine la pausa – un po’ forzata, un po’ voluta – che ha portato Nicola Urciuolo ad informarsi tanto, a guardare documentari, a leggere articoli e divorare libri uno dopo l’altro, fino al punto di svolta:
«Una sera un po’ distrattamente seguivo Terra, la trasmissione condotta da Toni Capuozzo, in un servizio si parlava della crisi greca e delle aziende che erano riuscite a superarla. Tra queste c’era un’azienda che allevava lumache.
E’ stata un’illuminazione e così ho cominciato a studiare le esperienze di chi ha investito in questo campo, ad approfondire tutti i temi legati alla creazione di un’impresa, ad analizzare il mercato, a cercare i risvolti positivi e a valutare i rischi.
Più passava il tempo e più pensavo che un progetto di agro-artigianato per me sarebbe stato perfetto».
E’ nata così Lumaca Irpina: oggi un marchio registrato, premiato da Coldiretti con l’Oscar Green per le giovani start-up nella categoria Impresa Terra. Un ettaro di terreno a Forino ereditato dal nonno e due anni di sacrifici in fabbrica:
«Tutto quello che ho guadagnato l’ho reinvestito nella mia impresa, ho confuso il giorno e la notte, lavoravo tantissimo ma ne è valsa la pena. Sono partito dal più umile dei prodotti, la bava di lumaca e l’ho associato alla tecnologia più innovativa. Google è il mio unico collaboratore, mi sono affidato all’IoT che sarebbe Internet of Things, una serie di dispositivi collegati mi permettono di gestire l’allevamento con un sistema di controllo da remoto dell’irrigazione e del consumo delle acque che può essere attivato da qualsiasi parte del mondo. Ho installato anche una telecamera sempre attiva con un sistema di videosorveglianza. In questo modo posso monitorare continuamente tutti i settori. Mi tengo anche in contatto costante con tutti gli altri allevatori, ci confrontiamo all’interno di una rete che è un sostegno fondamentale».
In una grande recinzione Nicola ha creato tanti settori in cui alleva la sua Helix Aspersa Muller:
«Sul terreno semino la bietola per nutrirle e il trifoglio per permettere alle lumache di ripararsi, preparato tutto si inseriscono i riproduttori.».
Ogni sera si attiva l’impianto di irrigazione e si attende la riproduzione. E’ un processo che richiede circa diciotto mesi di tempo dall’inizio fino alla raccoltae all’arrivo della bava in laboratorio per creare i cosmetici.
«Per ora produco una crema viso purificante, una anti-Age, un siero rigenerante e un contorno occhi rivitalizzante, tutti certificati e a base naturale.».
Le proprietà della bava di lumaca sono molteplici, è idratante, esfoliante, nutritiva, rigenerante, attenua i segni sulla pelle, ripara, protegge e tonifica. Per ora la vendita è limitata al territorio regionale, ma già dal 2019 Lumaca Irpina arriverà in tutta Italia e speriamo anche all’estero.
La verità è che io vorrei far diventare la mia piccola azienda un’impresa grande e globale, sono partito poco più di un anno fa e sono ambizioso, vedremo come andrà».
Innovazione e riscoperta sono alla base di questa giovane Start-up.
Ci vuole passione, ma anche qualcosa in più per scegliere di investire in Irpinia quando hai ventisette anni:
«Sono stato in molti posti, mi spostavo per lavoro, come tutti ho dei parenti emigrati e ho pensato di andare via.
Però ho cambiato idea quando mi sono reso conto che quel pezzetto di terra di fronte casa poteva essere il mio Eldorado, ho aperto la mente e ci ho creduto tantissimo.
Bisogna cambiare, puntare ad essere unici e innovativi.
Ho accettato tutti i rischi, so che ci saranno alti e bassi nella crescita di questa progetto, ma dopo un inizio difficile ho deciso di cercare con coraggio un equilibrio e di andare avanti con caparbietà».
La terra è oro, è il posto in cui tutto prende vita e se ho deciso di restare è grazie alla scommessa della mia Lumaca Irpina».